Sempre più persone in Svizzera si iscrivono a corsi sulla prevenzione del pericolo valanghe, come quello a Davos tenuto dalla guida alpina Stefan Bodenmann. Secondo il Club alpino svizzero il numero di partecipanti è esploso: addirittura del 70% negli ultimi 10 anni. Il fascino della montagna infatti attira sempre più persone a sciare fuori pista. Scelta che può esporre al rischio di rimanere travolti.
I corsi iniziano prima di mettere gli sci, perché le uscite vanno pianificate: bisogna sapere quale percorso si seguirà e come evolveranno la meteo e il pericolo slavine. Solo allora si è pronti per partire.
"Ogni secondo può essere decisivo, se qualcuno è sotto la neve - afferma la guida mentre sprona il suoi allievi a scavare più in fretta. "Il tempo stringe! Dovete avanzare, dopo 15 minuti potrebbe già essere troppo tardi".
Importante è anche imparare a "leggere" le situazioni nella neve. “Qual è la pendenza qui? - chiede Bodenmann dalla cima di una discesa - Come la stimate? 25 gradi? In verità si tratta di una parete con una pendenza di 30 gradi: da qui via siamo in zona valanghe”.
E se la valanga dovesse staccarsi, ecco che allora bisogna aprire il sacco e usare gli apparecchi di ricerca per localizzare chi è rimasto sotto e naturalmente la pala per cercare di liberarlo. "Se non si è preparati per montare l'attrezzatura e poi si è in emergenza, allora diventa dura", fa notare la guida. Dura anche perché le cose da imparare durante un corso sulle valanghe sono davvero molte.
Forse la cosa più facile da fare, proprio per evitare di dover usare quanto appreso durante questi corsi, sarebbe di imparare a godersi la bellezza della neve senza rischiare troppo.