Il caldo di queste settimane ha spinto molte persone a cercare un po' di refrigerio in montagna, eppure anche in quota le temperature sono più alte della norma. Una variazione che aumenta il rischio di frane e distacchi di massi. Per questo motivo molte gite sul Cervino e sulla Jungfrau, solo per restare in Svizzera, sono state annullate e alcune vie vengono modificate per l'eccessivo pericolo.
Un altro esempio arriva dal Vallese, dove c’è stato un recente franamento sulla via verso il Lagginhorn (4010 m), un quattromila della catena del Weissmies. Qui il rischio frane è noto e lo è al gestore di una capanna che si trova in zona, la guida Roberto Arnold, che ha spiegato alla RSI direttamente sul posto come si sia dovuta creare una via alternativa mostrando la variante più sicura per salire alla cima.
Negli anni il cambiamento climatico, e quest'anno in particolare il caldo, hanno fatto aumentare il rischio frane e costretto a cancellare decine e decine di escursioni organizzate. Ne sono consapevoli gli esperti del Club alpino svizzero (CAS), come il capo settore sport e guide alpine Marcel Kraaz: “È davvero una situazione straordinaria: abbiamo avuto un inverno secco e un’estate calda e senza pioggia. Tutto ciò ha fatto in modo che i ghiacciai non avessero sufficiente copertura nevosa. Ci sono escursioni che sono più difficili e con più rischi e per questo abbiamo dovuto adattare molti percorsi”.
Eppure, nonostante certe vie siano sconsigliate, c'è chi decide comunque di percorrerle, correndo dei rischi. “Il desiderio di seguire una certa via e conquistare una certa vetta porta a una certa cecità – prosegue Kraaz –. Noi consigliamo di preparare bene un escursione e di valutare a fondo se il rischio - nella situazione attuale, con un pericolo maggiore o comunque diverso - vale la pena di essere corso.
Insomma quest'anno in montagna serve ancora più responsabilità, preparazione e flessibilità del solito.