Per chi mira all’Adula o a altre vette ancora ghiacciate delle Alpi ci sono in particolare i crepacci da tener d’occhio. E da valutare c’è anche la tenuta dei ponti di neve che permettono di attraversare questi fossati che si aprono nel ghiaccio.
Un pericolo presente anche sull’Adula, come ci dice Massimo Bognuda, presidente delle guide alpine ticinesi. "Quest’anno più che mai, sui ghiacciai c’è poca neve a causa delle scarse nevicate invernali e delle alte temperature di queste ultime settimane. Per quanto riguarda l'Adula, dalle informazioni ricevute, il crepaccio terminale, prima di arrivare alla bocchetta, comincia ad aprirsi. Quindi c'è un ponte di neve che bisogna passare e lì bisogna prestare attenzione. Bisogna saper valutare se c'è uno spessore sufficiente e trovare il punto corretto per passare questo ponte. E chiaramente c'è anche l’influsso delle temperature”.
Inoltre nel "traverso" per arrivare alla bocchetta la neve è praticamente già sparita e per gli alpinisti ciò significa dover camminare sul ghiaccio vivo, ciò che rende indispensabile l’uso dei ramponi e della piccozza. Escursioni dunque per persone esperte, in queste condizioni una caduta può infatti essere fatale.
Frequentazione in calo nelle capanne ticinesi
La montagna non è però solo vette d’alta quota. È anche gite o pernottamenti nei rifugi alpini. E qui, dopo le due ultime due estati da primato, si registra un certo calo delle presenze, come testimoniano alla RSI i guardiani delle capanne Motterascio, Leìt e Brogoldone.
SEIDISERA del 09.07.2022 - Capanne, escursionisti in calo - Il servizio di Roberto Porta
RSI Info 09.07.2022, 19:36
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Tra gli addetti ai lavori ci sono comunque fiducia e ottimismo per il prosieguo della stagione, anche perché le prenotazioni lasciano ben sperare e le vacanze scolastiche nei cantoni della Svizzera tedesca sono appena iniziate. Il flusso continuo di turisti verso sud si farà sentire – così si spera – anche quest’anno e anche sulle montagne della Svizzera italiana.