Il preventivo della Confederazione e il piano finanziario 2026-2028 sono i temi principali della sessione parlamentare apertasi ieri a Berna, sia perché occuperanno le Camere per tutte e tre le settimane, sia perché tagli e ristrettezze finanziarie fanno da sfondo a parecchie altre decisioni da prendere durante la sessione. La discussione è iniziata questa mattina (martedì) al Consiglio nazionale: esercito, asilo, cooperazione internazionale, ma anche agricoltura e politecnici federali sono i principali temi attorno ai quali ruoteranno i dibattiti.
Sullo sfondo della discussione incombono poi alcune premesse politiche: le casse federali vanno risanate e il Governo intende risparmiare fino a 5 miliardi di franchi entro il 2030, scegliendo la via del contenimento delle uscite (che crescono più in fretta delle entrate), mentre l’esercito “non si tocca”, anzi verrà dotato di sempre più mezzi. Infine, tutte le manovre dovranno avvenire nel rispetto delle norme che bloccano il sovraindebitamento.
Questi orientamenti fanno già parte del preventivo 2025, per il quale il Consiglio federale prevede una manovra correttiva di 2 miliardi lavorando appunto su tagli e contenimenti riguardanti per esempio l’infrastruttura ferroviaria, le riserve dei politecnici federali e i pagamenti diretti ai contadini.
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Le priorità secondo il Consiglio nazionale
La maggioranza del Consiglio nazionale è però orientata su altre priorità e altri sacrifici: i pagamenti diretti verrebbero lasciati integri, all’esercito verrebbe concesso mezzo miliardo in più rispetto all’aumento già previsto dal Governo, mentre le compensazioni sono previste soprattutto nella cooperazione internazionale (-250 milioni) e nel settore dell’asilo (-100 milioni).
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Gli schieramenti sono ben definiti: il centro-destra segue il Consiglio federale nei principi (tagliare sulle uscite e rispettare il freno all’indebitamento), ma come appena visto non sempre nei contenuti della manovra. Sui temi più sensibili, come asilo e cooperazione internazionale, le dichiarazioni spese oggi sono state prudenti. Per il resto la direzione è chiara, come confermano le parole del deputato liberale ticinese Alex Farinelli: “Parliamoci chiaro: non ci sono al momento ragioni per continuare ad accumulare debiti, la Confederazione non ha però problemi di entrate, dobbiamo invece concentrarci con le nostre scelte sulle uscite”.
Sul fronte opposto la sinistra ha subito affrontato di petto le questioni spinose, con la socialista Tamara Funiciello che, riferendosi alle proposte di taglio nella cooperazione internazionale per compensare quelli che vengono ritenuti aumenti scriteriati nell’esercito, ha detto che “così facendo moriranno delle persone, la responsabilità sarà vostra - di ognuno di voi - e di nessun altro”. Il Partito socialista, con i Verdi, dichiara di non avere intenzione di votare il preventivo se dovessero passare gli intenti della destra.
Un difficile compromesso tra le Camere
Questa settimana di preventivo se ne parla al Nazionale, dalla prossima anche agli Stati... cosa c’è allora da attendersi? Secondo il corrispondente RSI da Berna Gian Paolo Driussi per quanto riguarda la Camera alta “le direzioni prese dalla competente commissione preparatoria sono le stesse di quella del Nazionale, ma con tagli di entità differente sia per la cooperazione internazionale sia per l’asilo e con una nuova dilazione degli aumenti per l’esercito. Come ogni anno l’esercizio consisterà nel trovare un compromesso fra le Camere, ma c’è chi ipotizza che questa volta potrebbe non essere il caso (non ci sarebbe però uno “shutdown” come negli Stati Uniti)… ancora una volta l’ago della bilancia sarà probabilmente il Centro”.
Preventivo, l'approfondimento
Telegiornale 01.12.2024, 20:00