Svizzera

Il silenzio per Gaza scatena tensioni all’Uni di Ginevra

Alcuni membri della comunità ebraica hanno interrotto l’omaggio degli studenti filo palestinesi alle vittime della Striscia - Cresce il malessere tra i giovani di fede ebraica

  • 10 maggio, 20:53
  • 10 maggio, 22:58

Tensione all'Università di Ginevra

Telegiornale 10.05.2024, 20:00

Di: TG/Natda

All’Università di Ginevra, un momento di silenzio per le vittime di Gaza è stato improvvisamente interrotto venerdì pomeriggio. Alcuni membri della comunità ebraica ginevrina si sono infatti introdotti nel padiglione di UniMail, sventolando bandiere e gridando “Israele vincerà”. L’azione ha scatenato fischi e spintoni. Subito dopo, si è acceso un vivace confronto verbale all’esterno, mentre all’interno, un cordone di sicurezza organizzato dagli studenti ha impedito scontri diretti. Il confronto ha coinvolto una decina di persone, tra cui il Gran rabbino e altri membri della comunità israelita, come pure le diverse centinaia di studenti filopalestinesi che occupano l’edificio universitario da tre giorni.

“Non saremo d’accordo su alcuni punti, abbiamo posizioni diverse, interpretazioni differenti anche della storia, ma quello che desidero è trovarsi intorno a un tavolo e parlarne tranquillamente,” ha commentato Mikhaël Benadmon, Gran rabbino della comunità israelita a Ginevra, aggiungendo che l’interruzione ha causato dolore e offesa in un momento di alta sensibilità.

“Il clima deleterio e catastrofico che c’è crea un malessere fra gli studenti di confessione ebraica,” ha osservato Johanne Gurfinkiel, segretario generale del Coordinamento contro l’antisemitismo e la diffamazione, evidenziando come la paura abbia tenuto alcuni studenti lontani dall’università.

Frédéric Esposito, membro del comitato incaricato di mediare con gli studenti, ha riferito che l’università è consapevole del disagio. “Ci sono studenti che si rivolgono a noi per condividere il proprio malessere e il senso di insicurezza a causa delle manifestazioni all’Università. Per questo abbiamo incoraggiato il movimento che sostiene la causa palestinese a invitarli a un incontro, cosa che hanno fatto, dopodiché è comprensibile se a quel punto gli studenti non hanno voluto accettare l’invito,” ha spiegato Esposito.

L’occupazione dell’università continua, con gli studenti che chiedono un dialogo diretto con la rettrice. L’istituzione, tuttavia, ha posto condizioni per l’incontro, richiedendo che l’occupazione venga interrotta di notte e che alcuni slogan ritenuti antisemiti vengano rimossi.

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