Immigrazione da record dallo spazio dell’Unione europea (UE) dell’Associazione europea di libero scambio (AELS): nel 2023 da quest’area sono arrivate in Svizzera 68’000 persone, il 29% in più rispetto all’anno precedente. Ciò si riflette nella crescita dell’occupazione e nel basso tasso di disoccupazione, e contribuisce a compensare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione.
È quanto emerge dal 20esimo rapporto dell’Osservatorio della libera circolazione tra la Confederazione e l’Unione europea pubblicato lunedì dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
In passato, l’immigrazione nell’ambito della libera circolazione delle persone era stata maggiore soltanto nel 2008, poco prima della crisi economica e finanziaria: allora dallo spazio UE/AELS erano arrivate 72’100 persone.
La SECO sottolinea che l’immigrazione e la crescita dell’occupazione vanno di pari passo in Europa. Questo vale anche per la Svizzera, dove la crescita dell’occupazione ha “nettamente superato” la media dell’UE negli ultimi vent’anni. Anche nel 2023 è stata solida, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più basso dal 2001. Al contempo, il potenziale indigeno è stato ben sfruttato.
I lavoratori UE immigrati in Svizzera, come emerge ancora dal rapporto, sono in buona parte altamente qualificati e svolgono attività complesse in settori economici in rapida crescita dell’industria dei servizi come la libera professione, i servizi scientifici e tecnici, l’informazione e la comunicazione o la salute.
La Svizzera si avvale però anche di manodopera poco qualificata proveniente dall’UE, a cui vengono affidate attività soprattutto nel settore alberghiero, nell’edilizia e nell’industria.
I paesi di provenienza
I principali paesi di provenienza sono la Germania (21%), la Francia (16%) e l’Italia (15%), che insieme rappresentano più della metà di tutta l’immigrazione. Questa classifica è cambiata costantemente nel corso degli anni, secondo la SECO, la quale osserva che “la situazione economica della regione UE/AELS ha avuto un’influenza significativa” sulla sua composizione.
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