Le autorità di sicurezza svizzere hanno fermato un uomo sospettato di essere un agente russo settimane prima della conferenza sull’Ucraina. La persona aveva tentato di procurarsi armi e sostanze pericolose in diverse località del Paese attraverso suoi contatti. Tuttavia, al momento non risulta che stesse pianificando un attentato, come ha precisato martedì il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
Ufficialmente sotto inchiesta sono finite anche due sue persone di contatto. Una è sospettata di aver violato la legge sul materiale bellico e quella sugli embarghi, l’altra di aver violato la legge sul controllo dei beni a duplice impiego e, anch’essa, quella sugli embarghi. Il MPC ha anche chiesto una decisione sulla revoca dell’immunità per una terza persona.
RG 12.30 del 18.06.2024 - La corrispondenza da Berna di Gian Paolo Driussi
RSI Info 18.06.2024, 13:12
Se si considera il danno potenziale, si tratta di uno dei casi più gravi per i servizi segreti in Svizzera, si è appreso oggi da quotidiani della testata di lingua tedesca Tamedia, in cui si citano persone ben informate. Il presunto agente russo era accreditato come diplomatico a Berna, ma ha dovuto lasciare il Paese su ordine della Confederazione. E’ stata confermata una richiesta di autorizzazione al perseguimento penale ma la decisione è ancora in sospeso. MPC e l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) hanno effettuato diverse perquisizioni in collaborazione con le forze di polizia cantonali interessate. “In questo contesto, allo stato attuale delle indagini, non vi sono indicazioni di attacchi pianificati in Svizzera”, ha precisato il Ministero pubblico della Confederazione.
Un diplomatico russo nel mirino dell'intellingence svizzera
Telegiornale 18.06.2024, 20:00
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