Svizzera

"Je suis Marcello"

Alla "Maison du diable" di Sion, un'estate intera per scoprire (o riscoprire) il fascino di Mastroianni

  • 30 maggio 2016, 06:08
  • 5 settembre 2023, 14:05
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Nicolas Rouiller, direttore della Fondazione Fellini, racconta Mastroianni - di Massimo Isotta

RSI Info 26.05.2016, 18:10

Quando mi chiedono qual è il mio piatto preferito, non so mai cosa rispondere. Lo stesso vale per la mia città preferita, la vacanza più bella o il mio ideale di donna. Sul mio attore preferito invece non ho dubbi. È Marcello Mastroianni. Quando, dopo "Cappuccetto a pois" e "Il gatto Arturo", ho cominciato a guardare i film per i grandi, dunque verso la metà degli anni '70. Marcello Mastroianni aveva già girato "La dolce vita", "8 e mezzo" e "Matrimonio all’italiana". Aveva già lavorato con De Sica, Monicelli, Camerini, Risi, Comencini, Visconti, Ferreri, Polanski, Scola, i due Taviani e naturalmente Federico Fellini. Così, come se niente fosse.

Alla tivù e al cinema il quattordicenne che ero scopriva la voce bellissima di un attore affascinante, ironico, divertente. Un genio del "savoir vivre". Uno che però sa anche commuovere e mettere a nudo le debolezze dell’animo umano. Insomma Marcello Mastroianni è stato un modello di uomo per me e sicuramente per molti altri italiani e svizzero italiani del baby boom. L’italianità fatta uomo, ha detto qualcuno.

La casa del diavolo di Sion

Mi sono dunque recato di corsa alla mostra «Mastroianni!», che si tiene a Sion alla «Maison du diable». E qui rispondo alle due domande che mi hanno fatto tutti. Perché a Sion? Perché a Sion c’è la Fondazione Fellini, che ha appunto sede alla Maison du diable. E allora perché la Fondazione Fellini si trova a Sion? Perché Sion è la città di Gérald Morin, che nel 1963, folgorato dal film "8 e mezzo", iniziò a collezionare tutto ciò che trovava su Federico Fellini. Nel 1971, per 6 anni, Morin divenne addirittura segretario privato e assistente regista del maestro riminese.

Pare che Fellini creasse, ma anche gettasse parecchie cose: disegni, scritti vari, sceneggiature, manifesti, fotografie, pezzi di scenografia. O almeno pensava di gettarle visto che in realtà Gérald Morin le recuperava e conservava. E quando Morin da Roma è tornato a Sion ha portato con sé 30'000 documenti e oggetti felliniani. Una collezione incredibile diventata in seguito il patrimonio della Fondazione Fellini, nata nel 2001.

Federico e Marcello


Insomma lo avrete capito. Se la Fondazione Fellini organizza una mostra 20 anni dopo la scomparsa di Mastroianni è perché non c’è l’uno senza l’altro. L’attore fu infatti l’alter ego del regista nei suoi film più celebri. E così una sezione della mostra espone diverse foto originali della collezione Morin che ritraggono proprio i due mostri sacri insieme.

Mastroianni e Fellini

Mastroianni diventa unico protagonista della mostra nelle due sezioni restanti, intitolate «images d’un séducteur» e «histrion».

Latin lover suo malgrado

Una cosa che infastidiva molto l’attore era la sua immagine di seduttore, nata proprio con «La dolce vita» del suo regista-amico. Guardando le foto esposte viene però da dire che se l’è voluta lui. Si ammiri a tal proposito il bacio delle caviglie di Claudia Cardinale ne «Il bell’Antonio», la genuflessione sognante per Brigitte Bardot nella «Vie privée», il bocca a bocca impetuoso con Maria Pia Luzi ne «La notte». E poi ci sono le conquiste «eccellenti» della sua vita privata: Faye Dunaway, Catherine Deneuve.

Fare ridere, fare piangere


L’ultima sezione della mostra di Sion è dedicata al Mastroianni istrionico. Nei ruoli comici, tragicomici, ironici, burleschi, togliendosi la maschera del bel ragazzo, Mastroianni ha espresso tutto il suo talento. Interpretando ruoli di uomo impotente, omosessuale, cornuto, addirittura «incinto» ha tentato di liberarsi dalla schiavitù dell’immagine dello sciupafemmine.

Mastroianni istrionico

La mostra «Mastroianni!» a Sion durerà fino al 25 settembre.
Nicolas Rouiller, direttore della Fondazione Fellini (vd videointervista in apertura) spera nella visita di due donne molto importanti per l’attore: Catherine Deneuve e la loro figlia Chiara Mastroianni. E se le due attrici accettassero l’invito, ci sarà anche la RSI. Nel frattempo per riassumere il tutto, vi lascio al servizio del TG.

02:15

Mastroianni in mostra a Sion

Telegiornale 15.05.2016, 22:01

E… viva Mastroianni!

Massimo Isotta

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