Svizzera

L'ETH sconsiglia viaggi in Cina

L'ateneo zurighese ha inviato una mail a collaboratori e studenti, invitando quelli che rientrano dal paese asiatico a lavorare da casa per sette giorni

  • 30 gennaio 2020, 12:07
  • Ieri, 20:03
01:38

RG 07.00 del 30.01.2020 Il servizio di Anna Maria Nunzi

RSI Info 30.01.2020, 12:01

  • Keystone
Di: FD/RG 

La Svizzera al momento non è ancora stata toccata dal coronavirus, ma ci sono ambienti che sono più a rischio di altri. Uno di questi è quello accademico, che non è rimasto con le mani in mano. Il Poli di Zurigo ha infatti inviato una mail ai tutti i collaboratori e gli studenti. "Illustriamo le misure di prevenzione legate al virus. Siamo un ateneo internazionale, i nostri studenti e collaboratori viaggiano molto. Qui da noi studiano e lavorano molti cinesi, c'è una comunità di un migliaio di persone", ha detto ai microfoni RSI Anna Maltzev.

Nella missiva, si invita a evitare soggiorni in Cina e si consiglia a quelle persone che rientreranno dal paese asiatico, di lavorare per sette giorni da casa, in modo da scongiurare il rischio di contagio. "Non faremo controlli, ci fidiamo di loro e della loro responsabilità", ha spiegato la portavoce.

Anche l'Università di Zurigo sta agendo per non farsi trovare impreparata. È stato infatti creato gruppo di lavoro che monitora la situazione e nella giornata di mercoledì sono state pubblicate sul sito internet alcune raccomandazioni. In totale ci sono circa 350 persone con passaporto cinese che frequentano l'ateneo.

Anche al di fuori dei confini elvetici si sta agendo di conseguenza: l'Università di Pavia ha messo in quarantena uno studente cinese arrivato il 27 gennaio da una città nei pressi di Wuhan. I testi effettuati hanno dato esito negativo, ma visto il periodo d'incubazione che varia tra i 10 e i 15 giorni, gli è stato consigliato di rimanere a casa per due settimane.

Attivata la helpline dell'UFSP

Da mezzogiorno di oggi, giovedì, è attiva la hotline telefonica dell'Ufficio federale della sanità pubblica, che al numero 058 463 00 00 risponde alle domande e alle preoccupazioni della popolazione riguardo al virus cinese. Dalle 15.00 attivati poi anche i servizi per gli addetti ai lavori (allo 058 462 21 00) e per i viaggiatori che arrivano in Svizzera (058 462 21 00). Finora, lo ricordiamo, non è stato registrato nella Confederazione alcun caso di coronavirus. Una cinquantina di test di laboratorio, sui campioni di altrettanti pazienti, hanno dato tutti esito negativo.

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