La stampa elvetica si rallegra, seppur con qualche distinguo di peso, per i risultati della consultazione popolare di domenica che ha avallato la Strategia energetica del Consiglio federale. Ma avverte che non si tratterà di una tranquilla passeggiata ma che il futuro necessiterà di grandi sforzi e di parecchi sacrifici.
Il sì popolare alla svolta energetica della Confederazione, che ha racimolato il 58,2% dei consensi è una “vittoria della ragione sulla paura” per il romando Le Temps. “Ha vinto la ragione e gli svizzeri hanno sconfessato l’UDC” aggiunge il friborghese La Liberté che pur ammette che il futuro non sarà semplice. Il Quotidien Jurassien scrive che “gli svizzeri hanno deciso di atomizzare il nucleare”.
I quotidiani svizzerotedeschi sembrano invece essere un tantino più critici sull’approvazione della Strategia. “Il sì alla legge sull’energia non è un sì incondizionato alla Strategia del Governo”, scrive la NZZ. “I nodi e i costi della Strategia verranno ben presto alla luce” rileva la Basler Zeitung. “La campagna della paura non ha avuto successo” sottolinea da parte sua la Südostschweiz. Ricordando la complessità del tema, le questioni irrisolte e i problemi a far digerire alla popolazione taluni dossier, Blick e Aargauer Zeitung ritengono che il sì di domenica sia dovuto in gran parte alla consigliera federale Doris Leuthard. Sulle incertezze future e sul sì al primo tassello della svolta energetica tornano Tages-Anzeiger e Bund. “La svolta energetica è già iniziata da un pezzo” ritengono invece Berner Zeitung e Landbote. St. Galler Tagblatt e Luzerner Zeitung puntano il dito sulle difficoltà di approvvigionamento che neppure il sì di domenica riesce a risolvere.
ATS/Swing
Dal TG12.30: