La Svizzera ha violato il diritto al rispetto della vita familiare ordinando nel 2021 l’espulsione di un uomo della Bosnia-Erzegovina. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti umani (CEDU). Ha inoltre stabilito che la Confederazione dovrà versagli 10’000 franchi per danni morali e altri 15’000 per le spese legali.
L’uomo era stato condannato a una pena detentiva con la condizionale per aver trasportato 194 grammi di cocaina. Il tribunale ha anche emesso un ordine di espulsione obbligatoria di 5 anni. Martedì la CEDU ha sostenuto che la magistratura svizzera non ha valutato correttamente gli interessi del padre di famiglia rispetto all’interesse pubblico. L’uomo, infatti, attualmente vive in Bosnia-Erzegovina, mentre la moglie vive con le due figlie nel cantone di Zurigo.
Stando ai togati di Strasburgo, la procura svizzera si è semplicemente basata sulla natura del reato e sulla sua gravità. In questo modo, non aveva tenuto conto del fatto che il condannato non rappresentava più una minaccia per la sicurezza pubblica.
Strasburgo condanna la Svizzera
Telegiornale 09.04.2024, 12:30