La Lex Weber incombe su diverse città svizzere. Secondo Le Matin Dimanche, sono diverse quelle che si avvicinano al limite del 20%, oltre il quale non si possono realizzare nuove residenze secondarie. Gli esempi citati sono soprattutto romandi: Nyon (19%), Friburgo (18,7%), Berna (18,5) e Sion (17,5).
Già oltre la soglia Montreux, con il suo 22,5%. Il sindaco Laurent Wehrli riconosce che questo pone dei problemi anche amministrativi, visto che è alle singole località che a quel punto tocca l'onere della prova, se vogliono dimostrare che alloggi contabilizzati come secondari non lo sono davvero. Wehrli sottolinea anche l'effetto AirBnb, ma spera che le misure adottate (nuovi "letti caldi" e modifica della tassa di soggiorno) possano invertire la tendenza. Ha già preso provvedimenti, dal freno delle nuove edificazioni all'obbligo di autorizzazione per il cambio di destinazione, anche Interlaken, il cui tasso in quattro anni è passato dal 10 al 18%.
Vera Weber, presidente della fondazione all'origine dell'iniziativa che venne accolta dal popolo nel 2012, interpellata dal domenicale ricorda dal canto suo che il limite contribuisce anche a lottare contro la crisi dell'alloggio.