Con l'inizio del nuovo anno, la Svizzera è entrata per la prima volta a far parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, occupando uno dei dieci posti di membro non permanente fino alla fine del 2024. La Confederazione era stata eletta dall'Assemblea generale nel giugno scorso, uguagliando il miglior risultato per un Paese del gruppo dell'Europa occidentale.
L'ambasciatrice svizzera Pascale Baeriswyl
Da dieci anni si prepara ad assumere questo ruolo. "Anche se è un luogo comune dirlo, il carico di lavoro è importante", ha affermato qualche giorno fa l'ambasciatrice elvetica all'ONU Pascale Baeriswyl, che parteciperà a una cerimonia martedì e poi presenzierà alla prima seduta giovedì, incentrata sulla situazione in Siria. Sarà seduta fra i rappresentanti di Siria ed Emirati Arabi Uniti. A dirigere i lavori attualmente è il Giappone. La Svizzera avrà due turni di presidenza in questo biennio, in maggio e poi nell'ottobre del 2024. Alain Berset e Ignazio Cassis, nei prossimi mesi, dirigeranno inoltre dibattimenti a livello ministeriale, l'uno sulla protezione delle popolazioni civili e l'altro probabilmente sulle minacce per la pace e la sicurezza.
Il Consiglio federale ha deciso di mettere l'accento proprio sulla pace duratura e sulla sicurezza climatica, oltre a volersi impegnare per rafforzare l'efficacia dell'organo, spesso ostaggio delle grandi potenze con diritto di veto e oggi più che mai polarizzato dal conflitto in Ucraina. A tale proposito, molti Paesi vedono di buon occhio la presenza elvetica per la tradizione diplomatica della Confederazione, la cui posizione però è uscita un po' fragilizzata dalla guerra in corso in particolare agli occhi di Mosca, che ritiene violata la neutralità elvetica, perché Berna si è allineata alle sanzioni occidentali.
RG 12.30 del 30.12.2022 - Il servizio di Anna Riva
RSI Info 30.12.2022, 14:01
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