Il Consiglio federale, riunitosi in seduta straordinaria venerdì, ha deciso di dar seguito alla sua decisione di una settimana fa, riprendendo anche il più recente pacchetto di sanzioni antirusse disposto dall'Unione Europea.
Lo rende noto un comunicato, precisando che le misure in questione entrano in vigore dalle 23.00. Sono quindi proibite l'esportazione di beni del settore energetico e l'erogazione dei relativi servizi. È altresì vietato partecipare o mettere a disposizione crediti alle aziende attive in questo ramo.
I divieti, inoltre, si estendono all'importazione di prodotti siderurgici provenienti o originari della Russia e all'esportazione di generi di lusso e beni per la navigazione marittima. In campo finanziario sono quindi interdette le transazioni con alcune imprese pubbliche e la messa a disposizione di servizi di rating per il credito. Deroghe alle sanzioni finanziarie sono però previste in funzione delle attività delle organizzazioni umanitarie.
L'Esecutivo ha invece deciso di non riprendere i provvedimenti decisi dall'UE contro canali d'informazione russi fra i quali segnatamente Russia Today (RT) e Sputnik. Il Governo, indica la nota, riconosce il carattere propagandistico e di disinformazione di questi canali. Reputa però che, rispetto ad un divieto, sia più efficace replicare con i fatti alle loro dichiarazioni "fallaci e dannose".
Ancora sul piano delle sanzioni la Confederazione, ricordiamo, ha già provveduto lo scorso 16 marzo a estendere l'elenco delle persone colpite da sanzioni finanziarie, sulla scorta di quanto deciso da Bruxelles nella stessa data.
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