Svizzera

L'architettura dopo il coronavirus

Secondo Jacques Herzog e Pier de Meuron sarà necessario ripensare il concetto di città

  • 18 aprile 2020, 19:20
  • 22 novembre, 19:31
00:50

L'archittettura dopo il coronavirus

RSI Info 18.04.2020, 19:08

L'emergenza coronavirus influirà anche sull'architettura. Ne sono convinti i noti architetti svizzeri Jacques Herzog e Pier de Meuron, che si sono espressi sull’evoluzione dell'architettura dopo il Covid-19. “Dovremmo ripensare le nostre città, come è già accaduto più volte nella storia", ha spiegato Herzog.

Elbphilharmonie Amburgo

L'Elbphilharmonie di Amburgo, una delle opere progettate dal duo elvetico

  • Keystone

Ideatori di strutture come la Elbphilharmonie di Amburgo e la New Tate di Londra, i due archistar prevedono che i centri urbani continueranno a farla da padrone. "Il concetto di città è densità e vicinanza. Qui sta la sua bellezza e anche la sua tragedia”. L’obiettivo sarà allora quello di rendere le zone urbane più sostenibili ed ecologiche attraverso nuovi parchi sfruttando anche i tetti, le strade e i binari ferroviari inutilizzati.

A loro avviso dunque, le abitazioni del futuro non saranno in campagna, questo nonostante il minor impatto del virus. "Dovremo portare la campagna in città e non viceversa", sottolinea ancora Herzog. "La gente non dovrebbe estendere il proprio spazio vitale alle zone rurali a causa della pandemia di coronavirus. La salvezza del futuro sta nel preservare la natura".

eBe

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