L'emergenza coronavirus influirà anche sull'architettura. Ne sono convinti i noti architetti svizzeri Jacques Herzog e Pier de Meuron, che si sono espressi sull’evoluzione dell'architettura dopo il Covid-19. “Dovremmo ripensare le nostre città, come è già accaduto più volte nella storia", ha spiegato Herzog.
L'Elbphilharmonie di Amburgo, una delle opere progettate dal duo elvetico
Ideatori di strutture come la Elbphilharmonie di Amburgo e la New Tate di Londra, i due archistar prevedono che i centri urbani continueranno a farla da padrone. "Il concetto di città è densità e vicinanza. Qui sta la sua bellezza e anche la sua tragedia”. L’obiettivo sarà allora quello di rendere le zone urbane più sostenibili ed ecologiche attraverso nuovi parchi sfruttando anche i tetti, le strade e i binari ferroviari inutilizzati.
A loro avviso dunque, le abitazioni del futuro non saranno in campagna, questo nonostante il minor impatto del virus. "Dovremo portare la campagna in città e non viceversa", sottolinea ancora Herzog. "La gente non dovrebbe estendere il proprio spazio vitale alle zone rurali a causa della pandemia di coronavirus. La salvezza del futuro sta nel preservare la natura".
eBe