"Analizzeremo la sentenza, per il momento non ci esprimiamo". Il Ministero pubblico della Confederazione non prende posizione sulla ricusazione del procuratore generale Michael Lauber nell’ambito del caso FIFA: i suoi incontri informali con il presidente della federazione del calcio mondiale, Gianni Infantino, ne hanno minato l’imparzialità, ha sentenziato il Tribunale penale federale di Bellinzona.
Il mondo politico, nel frattempo, si sta mostrando prudente in merito alla rielezione di Lauber alla testa della procura. "Questa decisione non va a suo vantaggio ma non voglio esprimermi oltre. Vi è peraltro un calendario ben stabilito: decideremo il 28 agosto, non prima, salvo avvenimenti straordinari", spiega ai nostri microfoni Jean-Paul Gschwind, presidente della commissione parlamentare giustizia.
“Vedremo in autunno, cosa succederà con la candidatura di Lauber – gli fa eco Hans Stöckli, della commissione della gestione –, ma in questo momento bisogna aspettare l’esito della procedura disciplinare e dell’ispezione”, dove per ispezione si intende un'ulteriore verifica, nel frattempo ordinata, riguardante i rapporti fra Ministero pubblico e autorità di vigilanza.
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La decisione finale sulla rielezione o non rielezione spetterà dunque all’Assemblea federale durante la sessione autunnale, nella speranza che l'inchiesta disciplinare in corso nei suoi confronti abbia già sortito qualche risultato.
Ricusazione: “Decisione corretta; ripartire col caso FIFA”
La decisione di Bellinzona sulla ricusazione di Lauber è corretta, commenta Mark Pieth, esperto di diritto penale, e già consulente per le riforme della FIFA. Michael Lauber ha agito in modo non professionale, e dal punto di vista del diritto non vedo problemi con questa decisione. Il suo modo di agire rischia però anche di metter in pericolo altri casi, alcuni dei quali di spessore, spiega ancora Pieth alla RSI, come quello Magnitsky, per la Russia, e Petrobras-Odebrecht in Brasile. Fuori dunque di scena Lauber, amputati quasi tre anni dell'inchiesta, e tempi di prescrizione che stanno evaporando, cosa succederà con il caso FIFA? “I problemi sono ora sostanzialmente due – ci risponde Mark Pieth –. Innanzitutto, si tratta di trovare un sostituto a Michael Lauber, uno che si occupi dei circa 25 dossier targati FIFA che sono attualmente sul suo tavolo. Nominare un procuratore speciale sarebbe una prima per la Svizzera. E inoltre non solo Lauber, ma anche parte del suo staff deve essere sostituito. Si tratta di ricominciare non da zero, ma da poco oltre, e qui abbiamo il problema numero due: ovvero la prescrizione per i processi in Germania che riguardano l'assegnazione dei Mondiali 2006”.
RG 08.00 del 19.06.2019: l'intervista a Mark Pieth, di Alessio Veronelli
RSI Info 19.06.2019, 12:11
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