Gli affitti in Svizzera potrebbero diventare più cari nel corso dell’anno, anche per chi vive da tempo nella stessa abitazione: incombe infatti un aumento del tasso ipotecario di riferimento, con le pigioni per gli appartamenti nuovi o nuovamente affittati che dovrebbero aumentare di un altro 2% nel 2023, secondo la società di consulenza Wëst Partner.
Anche i canoni previsti dai contratti a lungo termine esistenti potrebbero diventare più salati: mercoledì prossimi, l’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) renderà infatti noto il nuovo livello del tasso ipotecario di riferimento, stabilito a scadenza trimestrale. Se questo dovesse aumentare, i proprietari potrebbero chiedere agli inquilini di pagare di più.
Quando era stato introdotto, nel settembre 2008, il tasso era partito con il livello massimo del 3,5% e in seguito vi sono stati solamente dei cali: dal marzo 2020 l'indicatore è al minimo dell'1,25%.
Pareri discordanti
Anche se non dopodomani, il tasso sembra destinato a crescere. Tuttavia, gli esperti non sono concordi sul momento in cui il tasso di riferimento - che viene calcolato sulla base dei mutui esistenti, di qualsiasi durata, ciò che comporta una grande inerzia - tornerà a crescere. Wüest Partner si aspetta però il primo ritocco "nel corso dell'anno". Anche gli operatori immobiliari di UBS ipotizzano un incremento nella prima metà del 2023, "ma con ogni probabilità non prima di giugno", ha indicato l'istituto contattato dall'agenzia Awp.
Sulla stessa lunghezza d'onda è Raiffeisen. "Sulla base del nostro modello non si arriverà ancora a una progressione il primo marzo", afferma l'economista Francis Schwartz. Il rialzo slitterebbe quindi al primo giugno: in ossequio al diritto di locazione i proprietari potrebbero di conseguenza ritoccare l'affitto non prima di ottobre.
Zürcher Kantonalbank (ZKB) - la banca banca cantonale di Zurigo - guarda ancora più in avanti. "Non prevediamo un aumento del tasso di interesse di riferimento prima dell'autunno 2023", indica Ursina Kubli, responsabile della ricerca immobiliare di ZKB.
Anche lo stesso UFAB mostra una certa cautela. All'inizio di dicembre, in occasione dell'ultima pubblicazione dell'indicatore, il direttore Martin Tschirren aveva dichiarato che il tasso sarebbe salito "con ogni probabilità" nel 2023, con un ulteriore passo nel 2024. "Tuttavia, è estremamente difficile avanzare previsioni in merito", aveva ammesso l'alto funzionario.
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