Partito socialista, Federazione dei funzionari di polizia, associazione mantello degli psichiatri e degli psicoterapeuti e altre organizzazioni mediche, sociali e religiose uniscono le forze per fare in modo che pure la Svizzera adotti la restrittiva legislazione europea sull'uso e il commercio delle armi, tema di cui si occuperanno le Camere federali prossimamente.
La coalizione, presentatasi giovedì a Berna, intende battersi in favore di un testo più completo e severo rispetto a quello in discussione, che gli ambienti legati alla pratica del tiro minacciano comunque già di sottoporre a referendum.
Il Governo, che ha elaborato il progetto, è riuscito a strappare a Bruxelles diverse concessioni, edulcorandone le pretese nel tentativo di aggirare l'ostacolo. In particolare, non sarebbero toccati i cacciatori e anche il fucile e la pistola militare potrebbero ancora essere conservati dopo il servizio e essere utilizzati per il tiro sportivo. Inoltre, non dovrebbe essere creato un registro centrale.
ATS/dg