Il Gran Consiglio ginevrino ha accolto oggi, venerdì, a grande maggioranza una risoluzione in cui chiede a Pierre Maudet di dimettersi. Il consigliere di Stato del PLR, sotto inchiesta per presunta accettazione di vantaggi, ha riaffermato che non cederà alle pressioni politiche.
Nella tarda serata di ieri il Parlamento cantonale aveva accolto - a porte chiuse - la richiesta della Procura di estendere l'autorizzazione a perseguire il consigliere di Stato anche per i sospetti di accettazione di vantaggi emersi di recente.
Una prima revoca dell'immunità nei confronti di Maudet - un inedito a Ginevra per un membro del Governo in carica - era stata decisa a settembre dal Gran Consiglio, che aveva accordato al Ministero pubblico ginevrino l'autorizzazione a procedere penalmente per accettazione di vantaggi in relazione a un controverso viaggio negli Emirati Arabi Uniti.
La richiesta di proroga accolta ieri riguarda i servizi finanziari di cui Maudet avrebbe beneficiato da Manotel. Nella loro indagine i procuratori pubblici che indagano sul viaggio ad Abu Dhabi si sono concentrati su due associazioni, il Cercle Fazy-Favon e l'Association de soutien à Pierre Maudet. È emerso che il gruppo alberghiero Manotel ha trasferito a queste associazioni un totale di 105'000 franchi. Il gruppo avrebbe inoltre finanziato con 20’000 franchi una festa di compleanno in onore di Maudet.
Secondo il Ministero pubblico ginevrino, questi elementi possono costituire l'accettazione di un vantaggio. Pierre Maudet è già stato accusato dello stesso reato per il suo viaggio negli Emirati.
Nuovo duro colpo per Pierre Maudet
Telegiornale 25.01.2019, 21:00