Il caso Pierre Maudet sta assumendo i contorni di una crisi politica: il presidente del Consiglio di Stato ginevrino è sospettato di aver accettato, nell’ambito della sua funzione, un viaggio offerto ad Abu Dhabi come pure altri doni, mentendo sulla vicenda.
Traballano così, oltre all’immunità (la cui revoca è stata richiesta dalla magistratura) anche le sue attuali cariche in un dibattito che coinvolge soprattutto PLR (il partito di Maudet) e PS. Per i socialisti si tratta di “una crisi senza precedenti”, stando al granconsigliere Sylvain Thevoz, mentre per il liberal-radicale Rolin Wavre si sta “sfruttando la vicenda a fini politici”.
La discussione, insomma, non riguarda tanto le accuse penali (vige la presunzione d’innocenza), quanto invece la fiducia nei confronti del diretto interessato e sulla sua posizione di capo del Dipartimento sicurezza.
RG/mrj