Svizzera

Mosca minaccia un giornalista della NZZ

L’ambasciata russa critica un reportage dai territori occupati e ricorda all'autore che quello che ha scritto nella Federazione è punibile con il carcere - Il DFAE: "Inaccettabile"

  • 19 aprile 2023, 16:40
  • 20 novembre, 11:29
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L'ambasciata russa a Berna

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Di: ludoC 

Mosca contro la Neue Zürcher Zeitung (NZZ): l’ambasciata russa a Berna ha pubblicato recentemente sul suo sito web una lunga risposta a un articolo firmato da un giornalista corrispondente a Vienna che copre anche le vicende che avvengono in Europa dell’Est, Ucraina compresa.

Nell’articolo in questione, si riferisce delle azioni dei sabotatori ucraini a Melitopol, nell’Oblast di Zaporižžja, e in altri territori occupati dalla Federazione. La rappresentanza diplomatica in Svizzera ha criticato quella che secondo lei è un’apologia del terrorismo in ucraina, basata su “voci diffuse dal regime di Kiev e i suoi scagnozzi”. Ma non è tutto.

La lettera redatta dall'ufficio stampa dell'ambasciata, infatti, non è solo una risposta a un articolo “non gradito”, ma indica soprattutto le norme di legge che il giornalista avrebbe infranto se si fosse trovato in Russia, ricordando che nella Federazione sarebbe passibile di diversi anni di carcere. Sanzioni che potrebbero essergli inflitte per il suo articolo apparso sulla NZZ qualora dovesse entrare nel Paese.

Il DFAE: “Inaccettabile, reagiremo con l’ambasciatore”

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), nel frattempo, ha preso posizione: “L'ambasciata russa a Berna ha minacciato un giornalista della NZZ di prendere provvedimenti legali in Russia a causa del suo reportage. Questa azione è inaccettabile e lo comunicheremo all'ambasciatore russo senza mezzi termini”, ha scritto sul suo profilo Twitter.

Non è ancora chiaro se l'ambasciatore sarà convocato o se la comunicazione avverrà per iscritto.

Stretta contro la libertà di stampa

La Russia è posizionata al 155esmo posto su 180 della classifica di Reporter Senza Frontiera. Recentemente è stato inferto nel paese un nuovo giro di vite contro la libertà d’opinione, con il varo di leggi per reprimere le critiche alla guerra in Ucraina (alla quale nel Paese ci si deve riferire come “operazione militare speciale”) e con la chiusura di diversi organi di stampa indipendenti.

Recentemente, un giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è inoltre stato arrestato a Ekaterinburg, in Russia, con l'accusa di spionaggio.

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