Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in visita in America Latina, ha dichiarato martedì a Caracas che è necessario "unire le forze" per contrastare il "ricatto" occidentale. "È necessario unire le nostre forze per contrastare i tentativi di ricatto e di pressione unilaterale illegale dell'Occidente", ha dichiarato Lavrov in una conferenza stampa con il suo omologo venezuelano Yvan Gil, facendo riferimento a "un mondo multipolare".
Lavrov ha discusso in serata anche con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che su Twitter ha parlato di un "piacevole incontro che consolida le relazioni bilaterali e il piano di cooperazione" tra i due Paesi.
Dopo il Brasile, il Venezuela è la seconda tappa del tour di Lavrov in America Latina, dove è prevista anche una visita a Cuba e in Nicaragua. "Venezuela, Cuba e Nicaragua sono Paesi che scelgono la propria strada", ha dichiarato. I tre Paesi di ispirazione socialista, criticati per le loro carenze democratiche dalle ONG per i diritti umani, hanno relazioni difficili con gli Stati Uniti e l'Unione Europea.
“Risolveremo la guerra in Ucraina sui principi della Carta delle Nazioni Unite”
Il ministro russo ha anche affrontato il tema della guerra in Ucraina: "Risolveremo la situazione in Ucraina e altri conflitti nel mondo attraverso i principi della Carta delle Nazioni Unite sull'equità sovrana degli Stati, sul principio dell'indivisibilità della sicurezza. Il nostro compito è quello di garantire che la Carta delle Nazioni Unite venga attuata nella sua interezza e che il diritto all'autodeterminazione non venga soppresso quando fa comodo all'Occidente", ha aggiunto.
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Il Venezuela è un alleato chiave della Russia fin dai tempi del presidente Hugo Chavez (1999-2013), che all'epoca sostenne Mosca durante la guerra in Georgia nel 2008. Il presidente Nicolas Maduro ha ripetutamente espresso il suo sostegno alla Russia e a Vladimir Putin prima e dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Mosca, da parte sua, ha sostenuto Caracas di fronte a una serie di sanzioni imposte dagli Stati Uniti nel tentativo, non riuscito, di rimuovere Maduro dal potere. Gran parte della comunità internazionale, tra cui Stati Uniti e Unione Europea, non aveva riconosciuto la sua rielezione nel 2018, denunciata dall'opposizione come "fraudolenta".
A livello bilaterale, Russia e Venezuela hanno annunciato di aver firmato accordi sul petrolio e sulle miniere. "Siamo determinati a continuare a fare progressi, soprattutto nel settore energetico", ha dichiarato il ministro degli Esteri venezuelano, che ha parlato anche del settore turistico. L'isola paradisiaca di Margarita, un po' disertata dai turisti occidentali a causa della crisi venezuelana, attira infatti ogni anno migliaia di turisti, in prevalenza russi, dopo la riattivazione di una rotta aerea tra i due Paesi che evita il sorvolo di alcuni spazi aerei vietati ai russi a causa delle sanzioni internazionali.
Lavrov visiterà poi Cuba, che sta affrontando una grave crisi economica. Il Presidente cubano Miguel Diaz-Canel si è recato in visita in Russia alla fine di novembre, dove ha annunciato di aver firmato una serie di accordi sulle forniture di petrolio all'isola. Tuttavia, la carenza di carburante persiste. L'ultima tappa è prevista a Managua, dove Lavrov incontrerà il presidente nicaraguense Daniel Ortega.
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