Qualche piccola correzione al ribasso, qualcuna al rialzo, ma nessun sconvolgimento nei rapporti di forza fra i vari partiti. È questo, in sintesi, il dato principale che emerge dai risultati del barometro elettorale SSR di metà legislatura. Trascorsi due anni dalle ultime elezioni federali, non si registrano mutamenti di peso nei consensi attribuiti alle varie formazioni politiche.
Il quadro delle intenzioni di voto, con variazioni minime, due anni dopo le ultime Elezioni federali
Il quadro che scaturisce dal sondaggio, elaborato dall'istituto Sotomo, è quindi di una sostanziale stabilità. Più nel dettaglio, sono
PLR,
Verdi e
Verdi liberali a beneficiare di contenuti guadagni di preferenze. In particolare gli ecologisti, che con un punto percentuale in più compensano l'erosione subita nel 2015 e otterrebbero oggi l'8,1% dei suffragi. Sul versante dei perdenti - benchè di poco - si collocano invece
PS,
UDC,
PPD e
PBD. I socialisti, in particolare, registrano una flessione dell'1,1% a beneficio, soprattutto, dei Verdi e delle formazioni minori della sinistra.
Il Barometro SSR evidenzia quindi la fedeltà della grande maggioranza degli elettori alle scelte politiche da loro fatte nel 2015. L'81% degli interpellati afferma infatti che voterebbe ancora per gli stessi partiti votati alle ultime Federali. Al tempo stesso, il 37% dei partecipanti afferma di essere sempre "molto soddisfatto" del voto espresso all'epoca. "Piuttosto soddisfatto", si dichiara peraltro il 47%.
Il gradimento per i presidenti dei partiti
Il rilevamento, realizzato fra il 28 settembre e il 2 ottobre scorsi, si focalizzava anche sui presidenti dei partiti. Le cifre sul gradimento da essi ottenuto, stando agli esiti del sondaggio, coincidono spesso con la consistenza dei suffragi ricevuti dalle rispettive formazioni; a riprova del fatto che vengono sovente identificati, da simpatizzanti e avversari, più come rappresentanti dei loro partiti che come personalità politiche in sè. Ad ogni modo sono
Albert Rösti (UDC),
Christian Levrat (PS) e
Regula Rytz (Verdi) a far registrare intorno ai loro nomi, fra simpatie e antipatie, le maggiori polarizzazioni.
Immigrazione, sanità, previdenza e sicurezza sociale in cima alle preoccupazioni
Ma su quali dossier vertono le maggiori preoccupazioni dei partecipanti al sondaggio? A primeggiare sono le questioni attinenti alla
migrazione (21%), seguite a breve distanza da quelle legate alla
sanità (20%) e alla
sicurezza sociale (17%). All'attenzione riservata per questi due ultimi ambiti - secondo gli analisti - hanno senz'altro contribuito gli ultimi aumenti del premi di cassa malati (annunciati poco prima della realizzazione del sondaggio) e la recente bocciatura, in votazione popolare, della riforma Previdenza vecchiaia 2020.
Il sondaggio, a cui nelle ultime settimane hanno potuto partecipare anche i lettori di RSI News, si basa sulle risposte espresse da oltre 12'000 persone e presenta un margine di errore del 2,2%.
Alex Ricordi