Non ci sarà verosimilmente alcuna soluzione federale volta a sgravare gli esercizi commerciali dalle pigioni per il periodo durante il quale sono dovuti restare chiusi durante il lockdown della scorsa primavera. Nella seduta di oggi, lunedì, il Consiglio nazionale ha bocciato la relativa legge con 100 voti contro 87. Dall'altra parte, la commissione competente degli Stati ha già fatto sapere di non voler entrare in materia.
Il progetto del Consiglio federale, elaborato sulla base di due mozioni simili adottate in giugno dal Parlamento, prevede che i gestori di esercizi commerciali paghino "solo" il 40% della pigione dovuta per tutto il periodo di chiusura forzata decisa in primavera dal Governo. Tale soluzione vale fino a un tetto massimo di 20'000 franchi di affitto mensile. Per chi ha dovuto solo ridurre l'attività, questa soluzione si applicherebbe per due mesi al massimo.
Per le pigioni comprese tra 15 e 20'000 franchi, le parti - affittuario e proprietario - possono decidere di non applicare il presente disciplinamento. Eventuali accordi già conclusi tra le parti restano inoltre validi. La legge prevede anche che i locatori potranno chiedere un'indennità alla Confederazione nei casi di rigore.
Il dossier passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati.
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