Commerci non essenziali e ristoratori settimana prossima non potranno ancora aprire. Nelle ultime settimane, seppur chiusi, hanno dovuto comunque continuare a pagare l'affitto. E malgrado l'appello di alcune commissioni parlamentari, il Consiglio federale si è limitato a invitare locatori e locatari a trovare soluzioni, che però stentano ad arrivare.
Il ristorante di Peter Hodler ad esempio è chiuso oramai da settimane e ancora non sa quando potrà riaprire. Eppure l'affitto ha dovuto continuare a pagarlo: “Non posso continuare a pagare 10’000 franchi ogni mese per qualcosa che non genera più nulla. Non funziona, è assolutamente impossibile, soprattutto a lungo termine”. Le trattative non hanno portato a un accordo.
Da parte sua Reto Schär, vice presidente dell’associazione che rappresenta i grandi proprietari immobiliari a livello nazionale (Immobilien Schweiz), ribadisce che i suoi membri sono pronti a discutere: “Serve però tempo e bisogna considerare anche le posizioni degli investitori immobiliari, ma ribadisco che non è nell'interesse del locatore perdere un locatario. Nelle riflessioni occorre anche considerare che la reale riduzione dell'attività varia di caso in caso: per alcuni è effettivamente del 100%, alcuni hanno invece soluzioni con l'online”.
Per ovviare all’assenza di aiuti federali il governo vodese ha raggiunto un accordo con i rappresentanti dei locatari e dei proprietari: i piccoli negozianti e i ristoratori, nel mese di maggio e giugno, dovranno pagare solo il 25% del proprio affitto. Metà pigione cadrà, mentre l’altro 25% sarà coperto dal Cantone che ha messo sul piatto 20 milioni di franchi.
In Ticino per ora non ci sono soluzioni cantonali e il presidente del Governo Christian Vitta ha spiegato che “probabilmente Berna prenderà a breve delle misure, prima di intervenire vogliamo quindi avere un quadro completo”.