Una petizione, indirizzata al capo del Dipartimento federale dell'economia Parmelin e sostenuta da 8'000 persone, con cui si chiede la cessazione immediata delle esportazioni d'armi verso la Turchia è stata consegnata giovedì.
I promotori, pur riconoscendo che il flusso è nettamente diminuito negli ultimi anni, ritengono che sia imperativo mandare un segnale chiaro ad Ankara. Un boicottaggio analogo -affermano- è già stato deciso da Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia e la Svizzera deve aggregarsi.
La raccolta di firme è iniziata subito dopo il 9 ottobre, quando è partita l'offensiva anticurda in territorio siriano, decisa dal presidente Erdogan.