Svizzera

"Niente armi dove c'è guerra"

Vietare l'esportazione di materiale bellico nei Paesi che non rispettano i diritti umani: l'iniziativa ha raccolto 130'000 firme in tempo record

  • 9 maggio 2019, 10:35
  • 22 novembre, 22:15
01:10

RG 8.00 dell'8.5.2019 - Il servizio di Roberto Porta

RSI Info 09.05.2019, 09:43

  • keystone
Di: RG/Bleff 

La cosiddetta "iniziativa di correzione", che chiede di vietare l'esportazione di materiale bellico verso Paesi in cui è in corso un conflitto armato o che violano i diritti umani, è riuscita. Lanciata in dicembre ha già raccolto ben 130'000 firme, ed è quasi un record, perché gli iniziativisti sono riusciti a superare la soglia delle 100'000 firme richieste in poco meno di 6 mesi, molto meno dei 18 a disposizione.

La volontà del Governo di allentare i criteri che permettono l'esportazione di armi è un tema che l'anno scorso aveva fatto parecchio discutere. Su diretta sollecitazione dell'industria bellica, il Consiglio federale mirava infatti ad accordare autorizzazioni per il commercio anche verso Paesi in cui è in corso una guerra civile o in cui i diritti umani non sono rispettati.

La riforma aveva dovuto fare i conti con una forte opposizione politica, cosa che poi ha costretto il Governo a rivedere i suoi propositi. L'iniziativa popolare è stata comunque lanciata nel dicembre scorso e verrà consegnata nel corso del mese di giugno, da una coalizione rossoverde, sottoscritta dal partito borghese democratico e da diverse organizzazioni umanitarie ed ecclesiastiche.

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