La cittadina spagnola che l'Ufficio federale di giustizia ha accettato di estradare verso il paese d'origine, dove è ricercata in quanto attivista dell'organizzazione terroristica ETA, non riceverà asilo nella Confederazione.
La consegna alle autorità iberiche era subordinata a una risposta negativa da parte della Segreteria di Stato della migrazione, che è arrivata, come anticipato oggi (martedì) dalla NZZ. Contro entrambe le decisioni può essere inoltrato ricorso, facoltà della quale la basca intende avvalersi.
La donna, condannata in appello in patria a 3 anni e 6 mesi di carcere, sostiene di aver confessato sotto tortura i reati che le erano imputati. Fuggita in Svizzera nel 2009, vi viveva sotto falsa identità. Era stata arrestata nell'aprile del 2016 a Zurigo.
pon/ATS