"No" all'iniziativa anti-burqa

"No" all'iniziativa popolare a favore del divieto generale di dissimulare il viso nello spazio pubblico e "sì" al controprogetto indiretto destinato a precisare in quali circostanze è obbligatorio mostrare il volto per identificarsi. È questa la posizione del Consiglio degli Stati, che giovedì era chiamato ad esprimersi su questo tema controverso.

L'iniziativa, depositata il 15 settembre 2017 con 105'553 firme e lanciata dal Comitato di Egerkingen, già all'origine dell'iniziativa anti-minareti, è stata respinta dalla Camera dei cantoni per 34 voti contro 9 e 2 astenuti. Il testo prevede un divieto generale di dissimulare il volto in pubblico e ha nel mirino le donne che portano il burqa o il niqab, sebbene queste ultime non vengano citate direttamente nel testo.

Nel caso in cui l'iniziativa venisse accolta, le soluzioni differenziate a livello cantonale non sarebbero più possibili. In particolare, i singoli cantoni non potrebbero più nemmeno stabilire liberamente come procedere con le turiste da Paesi arabi che tengono il volto celato.

"Sì" al controprogetto

Il Consiglio federale propende per una risposta mirata che prevede l'obbligo di mostrare il volto se necessario ai fini dell'identificazione. Chi non dà seguito all'ingiunzione ripetuta di mostrare il viso verrebbe punito con la multa fino a 10'000 franchi. Stabilendo regole chiare a livello nazionale, si dovrebbero così evitare tensioni e garantire che le autorità possano adempiere i propri compiti.

Il controprogetto è stato approvato con 35 voti contro 8 e 2 astenuti. La maggioranza ritiene che occorra risolvere i problemi legati al porto del burqa o del niqab in maniera mirata nella legge. Questa soluzione consente inoltre ai cantoni la scelta di legiferare autonomamente. Attualmente, Zurigo, Soletta, Svitto, Basilea Città e Glarona hanno respinto questo divieto, mentre il Ticino e il parlamento sangallese lo hanno approvato.