Se accolta dal popolo, l'iniziativa democentrista che chiede la fine della libera circolazione delle persone con l'Unione Europea avrebbe pesanti ripercussioni sull'economia nazionale e per questo motivo il Consiglio federale ne raccomanda la bocciatura.
A detta del Governo, schieratosi venerdì, in caso di denuncia unilaterale decadrebbe contemporaneamente l'intero pacchetto dei bilaterali. Sarebbe una "Brexit svizzera" disordinata, secondo la ministra Karin Keller-Sutter, perché non si riuscirebbe nel giro di un anno (il tempo concesso dal testo) a trovare con Bruxelles una soluzione condivisa.
Il testo per la proposta di modifica costituzionale è stato depositato poco meno di un anno fa, corredato da 116'139 firme. Vi si afferma che la Svizzera deve regolare autonomamente l'immigrazione, rinunciando ad applicare trattati internazionali in merito.
RG 18.30 del 07.06.19 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi
RSI Info 07.06.2019, 20:25
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Numeri in calo
L'immigrazione, constata il Governo, segue l'evoluzione dell'economia. Nei primi anni dopo la crisi del 2008, quella elvetica è cresciuta di più di quella europea e di conseguenza sono aumentati gli arrivi. Dal 2013 a oggi, tuttavia, l'incremento netto della popolazione dovuto a questo fenomeno è sceso da 60'000 a 30'000 persone all'anno.
ATS/dg/pon
07.06.2019: Il commento da Berna