Uno svizzero su due è favorevole all’obbligo vaccinale per combattere la pandemia di coronavirus. Un consenso che sale al 62% tra i 60 e i 79 anni di età e che geograficamente incassa il maggior sostegno nella Svizzera italiana, con il 68% a favore dell’obbligo. A dirlo è un sondaggio dell'istituto Link pubblicato domenica sul SonntagsBlick.
Sempre in riferimento alla vaccinazione, il 65% degli intervistati si è detto inoltre d’accordo con un obbligo da imporre a determinate categorie professionali, come quelle sanitarie.
Uno su due a favore del confinamento dei vaccinati
Le stesse proporzioni a favore dell’obbligo vaccinale le ritroviamo anche in riferimento a un eventuale lockdown per i soli non vaccinati, sostenuto dal 50% degli intervistati. Un’idea caldeggiata addirittura dai due terzi degli intervistati anziani. Un confinamento generale viene invece rifiutato dall’80% del campione.
Per quanto riguarda le ultime restrizioni imposte dal Consiglio federale, due terzi degli svizzeri approvano l'introduzione della cosiddetta regola “2G” (dal tedesco geimpft e genesen, vaccinati o guariti), percentuale che sale al 77% tra i ticinesi.
Infine, se in un precedente sondaggio di novembre la metà degli intervistati era contraria a misure di protezione più severe, ora - nell'ultimo sondaggio - questa opposizione è scesa a un terzo.