La decisione del Parlamento di annacquare oltre un anno fa la revisione di legge che avrebbe sottoposto anche avvocati, notai e consulenti agli obblighi di diligenza contro il riciclaggio di denaro si ripercuote sulla Svizzera con le accuse della Commissione Helsinki. Secondo l'agenzia indipendente del Governo statunitense creata dal Congresso nel 1975 - e che, è bene dirlo, non rappresenta la posizione ufficiale dell'amministrazione Biden - nella Confederazione "c'è del marcio", per usare le parole del finanziere Bill Browder, che ha formulato le critiche più severe, accusando anche di incompetenza o persino di corruzione il Ministero pubblico federale.
RG 12.30 del 06.05.2022 La corrispondenza di Andrea Vosti
RSI Info 06.05.2022, 14:57
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L'audizione online di giovedì ha dato modo a diversi esperti di definire la Svizzera un paradiso per gli averi russi. Browder si è stupito del fatto che Berna abbia congelato solo 7,5 miliardi di franchi, mentre l'Associazione dei banchieri stima che da noi siano depositati 150-200 miliardi. Il Governo elvetico si difende, garantendo di applicare fino in fondo le sanzioni da lui stesso decise in conseguenza di quanto stabilito dall'Unione Europea.
Il problema, secondo quanto ha spiegato a SRF Mark Pieth, uno specialista in materia, è che gli oligarchi hanno beni nascosti in Svizzera. L'occultamento avviene tramite società "bucalettere" offshore e avvocati che non sono obbligati a fornire informazioni. Il legale basilese ritiene che la Confederazione abbia mancato di coraggio.
Un parere condiviso anche da Carlo Sommaruga, consigliere agli Stati socialista ginevrino che ha avuto modo di partecipare all'audizione. A suo avviso, le accuse della commissione sono arbitrarie quando si rivolgono all'MPC, perlomeno nel nuovo corso dopo Michael Lauber. Tuttavia, nel suo intervento ha affermato che per condurre in porto la riforma che le Camere non avevano voluto "è necessaria una pressione politica" dall'esterno, quindi "dall'UE e dagli Stati Uniti". Un invito da parte di un rappresentante delle istituzioni che può sembrare contrario all'interesse elvetico, ma che Sommaruga giustifica con l'obiettivo politico di avere "una piazza finanziaria pulita".
Di parere opposto il consigliere nazionale del PLR ticinese Alex Farinelli, che da un lato ritiene inaccettabile che "da parte di uno Stato estero ci si permetta di dare dei corrotti ad autorità che non si conoscono", mentre dall'altro difende le norme svizzere, che sono state formulate per un regime ordinario e non per questa situazione particolare. Gli avvocati, ricorda, "nella stragrande maggioranza dei casi si occupano di questioni riguardanti cittadini svizzeri" e che nulla hanno a che vedere con quanto sta accadendo in seguito all'invasione russa dell'Ucraina.