Svizzera

Ospedali pronti ma laboratori al limite

Berset incoraggia a completare il ciclo vaccinale, mentre cambiano le priorità per refertare i tamponi; in vista nuova campagna per il richiamo

  • 14 gennaio 2022, 14:13
  • 20 novembre, 18:51
Il consigliere federale ha fatto il punto in una conferenza stampa a Berna con Rebecca Ruiz, vicepresidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica

Il consigliere federale ha fatto il punto in una conferenza stampa a Berna con Rebecca Ruiz, vicepresidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica

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Di: ATS/sdr 

Viste le settimane difficili che ci attendono a causa della forte ondata del coronavirus e, in particolare, della variante Omicron, in generale i direttori della sanità cantonali sono d'accordo sulla necessità di mantenere le attuali misure di protezione in vigore.

Attualmente vengono eseguiti oltre 100 mila test giornalieri

Attualmente vengono eseguiti oltre 100 mila test giornalieri

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Lo ha affermato venerdì davanti ai media Rebecca Ruiz, consigliera di stato vodese (PS) e vicepresidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica, al termine di un incontro coi colleghi a Berna assieme al consigliere federale Alain Berset. Ciò che è anche importante, ha aggiunto la consigliera di stato vodese, è evitare un sovraccarico del sistema ospedaliero, anche se la variante Omicron sembra essere più benigna rispetto alla variante Delta, poiché ci sono meno persone che necessitano di cure intensive. Tra le difficoltà che potrebbero sorgere figura anche l'assenza di personale perché infettatosi.

Ospedali pronti con i letti, laboratori in sofferenza

Ad ogni modo, ha rassicurato, i cantoni si stanno attrezzando per poter reagire in caso di bisogno aumentando il numero di letti a disposizione per i malati Covid. Sia Berset che Ruiz hanno insistito sull'importanza della vaccinazione di richiamo che protegge al meglio contro complicazioni. Stando a Ruiz, si constata una flessione di coloro che si fanno iniettare la terza dose, forse nell'attesa che sia pronto un vaccino ad hoc contro la nuova variante. Ma tale preparato potrebbe essere disponibile solo fra diversi mesi, ha fatto presente Ruiz. Tra i problemi segnalati figura anche il sovraccarico dei laboratori abilitati ad eseguire test Covid. Attualmente, vengono eseguiti oltre 100 mila test giornalieri e, in taluni casi, il risultato viene comunicato solo alcuni giorni dopo il prelievo. In questo caso, ha spiegato Ruiz riferendosi a ciò che accade nel suo cantone, sono state fissate delle priorità: vengono testati in primis le persone con sintomi, specie se appartenenti a gruppi a rischio, e in seguito gli asintomatici. Questi ultimi, nell'attesa del risultato, vengono informati del corretto comportamento da assumere.

Omicron, forse la svolta

Stando al ministro della sanità Alain Berset, a seconda dell'evoluzione della situazione la Confederazione è pronta a intervenire con ulteriori provvedimenti restrittivi. Le misure adottate finora hanno dato frutti positivi, ha aggiunto. Rispetto a un anno fa, ha sottolineato il consigliere federale friburghese, non abbiamo dovuto ordinare chiusure grazie anche al vaccino e al certificato.Il capo del Dipartimento dell'interno ha inoltre ribadito quanto affermato mercoledì, ossia che la variante Omicron potrebbe segnare una svolta, lo spartiacque tra la situazione pandemica a una epidemica, e ciò grazie all'alto tasso di persone immunizzate (oltre il 90%) perché vaccinate o guarite dal virus. Se la situazione dovesse evolvere nella direzione da noi auspicata, allora la situazione cambierebbe completamente, ha spiegato il ministro della sanità. In ogni caso, ha ribadito Berset, bisogna rimanere prudenti. Frattanto, da metà gennaio la Confederazione lancerà un'altra campagna per spingere gli indecisi già vaccinati a sottoporsi a un richiamo.

02:30

Le decisioni del Consiglio federale

Telegiornale 12.01.2022, 21:00

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