Svizzera

Oxy Suisse, aziende del tabacco “violano i diritti umani”

“Producono e commercializzano un prodotto che, se usato correttamente, uccide un consumatore su due” - Un nuovo rapporto denuncia la lobby in Svizzera e il marketing rivolto ai minori - Philip Morris difende il proprio operato

  • 9 ottobre, 06:37
  • 9 ottobre, 11:02
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Lotta al tabagismo, lobby sotto attacco

SEIDISERA 08.10.2024, 18:37

  • iStock
Di: SEIDISERA/RSI Info  

“Le aziende del tabacco violano i diritti umani perché producono e commercializzano un prodotto che, se usato correttamente, uccide un consumatore su due” afferma Michela Canevascini, direttrice di Oxy Suisse, riassumendo un rapporto appena pubblicato in collaborazione con Action on smoking and health. Il documento accusa le multinazionali del tabacco in Svizzera e lega il tema a quello dei diritti umani.

Oxy Suisse critica anche il marketing aggressivo verso i minori e l’agire del governo svizzero: nonostante gli impegni presi a livello di protezione della salute, la Svizzera rimane penultima in Europa per politiche di prevenzione. “Hanno una lobby molto forte anche nel nostro Parlamento che antepone i loro interessi commerciali al diritto alla salute della popolazione”, aggiunge Michela Canevascini.

Nonostante l’introduzione di una nuova legge sui prodotti del tabacco dal primo ottobre, restano irrisolte diverse questioni legate alla pubblicità, attualmente in discussione in Parlamento.

Philip Morris International, tra le principali aziende del settore in Svizzera, ha risposto alla RSI affermando di seguire in modo scrupoloso la legge: “Da anni cerchiamo di offrire le migliori alternative per ridurre il rischio dei consumatori”, citando le sigarette elettroniche o il tabacco riscaldato. Sul dibattito parlamentare, l’azienda afferma: “Quando il legislatore discute di norme che riguardano direttamente il nostro settore é legittimo che le parti interessate esprimano le loro opinioni. Questo fa parte del processo politico e democratico svizzero e non è un’esclusiva dell’industria del tabacco”.

L’ufficio comunicazioni della Philip Morris conclude dicendo che il proprio marketing è rivolto esclusivamente a fumatori maggiorenni e si basa su una politica responsabile d’informazione. Tuttavia, il fumo resta un problema significativo in Svizzera e nonostante sia diminuito negli anni - come scrive l’Ufficio federale della sanità pubblica - causa ogni anni 9’500 morti e genera costi di circa 2 miliardi di franchi per le cure mediche.

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