La regola degli otto giorni è una "misura chiave per la protezione dei salari". Lo sostiene Vasco Pedrina, ex copresidente del sindacato UNIA, che resta inflessibile: "Non entriamo neppure nel merito della discussione". A suo avviso, le richieste dell'Unione Europea sono solo un "cavallo di troia" per smantellare le misure di accompagnamento alla libera circolazione.
Bruxelles attacca da dieci anni la regola degli otto giorni per i lavoratori distaccati, un settore dove i rischi di abusi salariali sono maggiori. Le imprese europee sono obbligate ad annunciare con otto giorni di anticipo i lavori che svolgeranno in Svizzera e a versare una cauzione, se prevista dai Contratti collettivi di lavoro.
Il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann deve trovare una soluzione in collaborazione con sindacati e cantoni entro la fine del mese. A fine luglio aveva dichiarato che gli otto giorni non sono importanti, ma che bisogna trovare il modo di mantenere lo stesso livello di protezione.