Le autorità in Svizzera infliggono in media ogni giorno sanzioni ad una decina di imprese, per violazione delle norme legate alle misure d'accompagnamento e alla protezione salariale.
Il dato, che corrisponde a più di 19'000 casi nell'arco di 5 anni, emerge da una lista della Segreteria di Stato per l'economia (SECO), di cui la NZZ am Sonntag ha ottenuto una copia. Da rilevare che la maggioranza delle sanzioni sono state imposte dal canton Ticino (27% del totale). "E' un dato che non mi sorprende", commenta il direttore del DFE Christian Vitta. "Ma in fondo testimonia come, sul mercato del lavoro, in Ticino si faccia molto in termine di controlli ed intertventi", aggiunge. "Si, ci sono più controlli, ma semplicemente perché da noi ci sono più abusi. La nostra è la regione più esposta in Svizzera di natura salariale e contrattuale", afferma invece Enrico Borelli di UNIA.
Tra le aziende coinvolte, legate a più di 30 differenti paesi, numerose sono di piccole dimensioni. Figurano però anche società conosciute come ABB, Lidl e Swiss Post Solutions, che appartiene a La Posta.
ARi/joe.p.