Svizzera

Pericoli naturali e CO2: “Da sola la Svizzera non può fare molto”

Il consigliere federale Albert Rösti si è espresso sulle conseguenze dei nubifragi delle ultime settimane - Illustrati anche gli obiettivi del suo dipartimento

  • 10 luglio, 18:20
  • 10 luglio, 18:22

Seidisera del 10.07.2024 - L’intervista ad Albert Rösti

RSI Info 10.07.2024, 18:21

  • Keystone
Di: Seidisera-Driussi/ATS/RSI Info

“I pericoli naturali ci sono, ci saranno, e dobbiamo proteggerci con misure che tengano conto di un aumento della loro frequenza”. In occasione dell’incontro coi media nell’Oberland bernese, il consigliere federale Albert Rösti parla ai microfoni della RSI dei fenomeni estremi sempre più frequenti, come i nubifragi che hanno colpito nelle ultime settimane vari territori dell’arco alpino.

“Ottenere di più con gli stessi mezzi”

Il problema c’è e l’approccio del Governo, spiega Rösti, è quello di investire nel modo giusto ogni franco. Si vuole dunque “ottenere di più nella protezione della popolazione con gli stessi mezzi”. Inoltre, ricorda che il Parlamento ha recentemente varato una legge che riguarda la sistemazione dei corsi d’acqua con misure di protezione basate sul rischio.

Alcuni giorni fa le deputazioni parlamentari ticinese, vallesana e grigionese hanno scritto una lettera al Consiglio federale chiedendo di mettere a disposizione tutti i mezzi possibile, e anche di più, per la ricostruzione delle zone colpite. “Non abbiamo ancora risposto, ma stiamo guardando con attenzione se ci sono eventuali lacune da colmare”. Però, “allo stato attuale sono dell’idea che si disponga di strumenti sufficienti per affrontare l’accaduto”, grazie anche alla “solidarietà della popolazione”.

Riduzione del CO2: “Tutto il mondo deve contribuire”

Oltre all’offrire misure per rispondere alle calamità naturali, la lotta contro il riscaldamento climatico resta importante: “Siamo attivi sul fronte della politica climatica, per esempio, con la legge sulla protezione del clima o la legge sul CO2”, ma “riducendo la quantità di CO2 nella sola Svizzera non si prevengono i pericoli naturali. Si può fare qualcosa se tutto il mondo vi partecipa, in particolare i grandi Paesi industrializzati o inquinanti come Cina e India”.

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Un momento dell'incontro estivo coi media

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Approvvigionamento elettrici: tra le priorità del DATEC ci sono le centrali di riserva

L’incontro con la stampa, nella regione natale di Rösti, è stato l’occasione per parlare anche degli obiettivi del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) del quale è presidente. In cima alla lista delle priorità per l’approvvigionamento elettrico ci sono le centrali di riserva, in quanto quelle esistenti dovranno essere sostituite nel 2026.

Per il consigliere federale è anche importante limitare le forti fluttuazioni dei prezzi sul mercato dell’elettricità. Inoltre, nonostante la nuova legge, indica che è difficile fornire alla Svizzera una quantità sufficiente di elettricità, in particolare a causa delle opposizioni a grandi progetti.

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