Horst Seehofer, ministro degli interni tedesco, vuole reintrodurre controlli alla frontiera germano-svizzera, nonostante entrambi i paesi facciano parte dell’area Schengen. L’intenzione, emersa in un’intervista sul settimanale “Der Spiegel”, fa seguito alla tragica morte di un bimbo di otto anni, spinto sotto un treno lunedì alla stazione centrale di Francoforte da un cittadino eritreo residente a Wädenswil, nel Canton Zurigo.
Secondo il settimanale Seehofer esige “controlli intelligenti” e presenterà la sua proposta entro settembre. "Dobbiamo far fronte a questa situazione procedendo a controlli inopinati e temporanei, pure al confine, compreso quello con la Svizzera", ha precisato il politico della CSU, sottolineando la cifra complessiva di 43'000 ingressi illegali registrati l’anno scorso in tutta la Germania.
Seehofer ha anche ribadito la sua intenzione di rafforzare le misure di sicurezza nelle stazioni, posando delle barriere. Una misura che potrebbe avere un costo stimabile in miliardi di euro.
L'eritreo sospettato di aver ucciso lunedì il bimbo di otto anni spingendolo sotto un treno ad alta velocità era ricercato in Svizzera da giorni per un episodio di violenza domestica. Stava seguendo un trattamento per problemi psichiatrici. La polizia non aveva emesso alcun mandato di cattura internazionale nei suoi confronti, ma solo un mandato d'arresto nazionale. Il suo gesto ha scioccato la Germania: Francoforte è infatti, con mezzo milione di passeggeri al giorno, lo scalo ferroviario più affollato del paese.
Migrazione, tra realtà e promesse
Telegiornale 03.08.2019, 14:30