“Non dovrei dirlo: ma posso nuovamente spostarmi da solo. Il che è molto bello”. A dichiararlo è stato il consigliere federale Alain Berset, eletto presidente della Confederazione per il 2023.
Berset si è riferito al fatto che in quanto “volto” della lotta alla pandemia di Covid-19 in Svizzera, è stato a lungo posto sotto protezione 24 ore su 24: in un clima surriscaldato dai vari divieti imposti per arginare il coronavirus, il timore era che qualcuno potesse attaccare anche fisicamente il capo del Dipartimento federale dell’interno.
L’ultima volta che Berset è stato presidente fu nel 2018. Da allora, la “Svizzera è chiaramente cambiata”, ha ammesso lui stesso in un’intervista televisiva diffusa ieri – mercoledì – dalla RTS. All’epoca, infatti, la pandemia non aveva ancora colpito il mondo intero e la guerra aperta non infuriava sul continente europeo. Non si parlava neppure di crisi energetica.
Oggi, invece, “c’è molta insicurezza, molte cose sono poco chiare”, ha ammesso il friburghese, aggiungendo che il ruolo del Governo è di “distendere questa situazione”.
Voglia di restare al Governo
Nelle ultime settimane – prima e dopo l’elezione di due nuovi membri del Consiglio federale, il bernese Albert Rösti e la giurassiana Elisabeth Baume-Schneider – si sono rincorse voci circa le possibili dimissioni a breve termine anche di Alain Berset. Voci che ai microfoni della RTS ha smentito nuovamente, ribadendo la sua volontà di restare in Governo, nonostante ora ci siano ben quattro latini in Consiglio federale. “Vedremo cosà succederà”, ha spiegato, glissando la domanda con un sorriso.
Nonostante sia il ministro che siede da più tempo nell’Esecutivo, Berset è anche il membro più giovane. Avere una certa esperienza “nei settori che mi interessano, la sanità e le assicurazioni sociali, è un vero vantaggio per rappresentare gli interessi della popolazione”, ha affermato davanti alle telecamere.
Durante l’intervista, Berset è pure tornato su uno dei dossier più spinosi degli ultimi anni: i rapporti Svizzera-Unione europea. Ma “sarebbe un'illusione pensare che il presidente della Confederazione abbia un ruolo specifico da svolgere in quest’ambito", ha spiegato. “Si tratta di un dossier molto importante per il Consiglio federale, che viene gestito dal Governo intero, sempre sulla base delle proposte del ministro degli Affari esteri. Per il momento, le cose procedono bene. Speriamo di fare progressi. È però essenziale tenere consultazioni su questo tema: non possiamo pensare di fare progressi senza avere il sostegno del Paese. Perché siamo in una democrazia diretta e alla fine ci sarà una votazione”, ha sostenuto.
Berset non lascia il Governo
Telegiornale 14.12.2022, 13:30
"Neutralità non vuol dire indifferenza"
Berset ha difeso inoltre la neutralità, altro argomento finito al centro del dibattito pubblico, che in Svizzera “ha una lunga storia” ed è “stabile”, nonostante le critiche della Germania e di alcuni parlamentari. Ma “neutralità non significa indifferenza”, ha ribadito riferendosi alla guerra in Ucraina (e quindi alla ripresa da parte di Berna delle sanzioni europee nei confronti della Russia, ndr.) e “se c'è un momento in cui non si dovrebbero cambiare le regole del gioco, è proprio nel bel mezzo di una crisi".
Berset eletto presidente
Telegiornale 07.12.2022, 21:00