Caritas critica la decisione del Consiglio federale di voler rinunciare attivamente a condurre una politica di prevenzione e lotta alla povertà e chiede, in previsione della prossima Conferenza nazionale in programma il 7 settembre, misure nel campo della formazione, della politica familiare e del mercato immobiliare.
Malgrado l'eccellente situazione economica e la disoccupazione ai minimi storici, il tasso di povertà in Svizzera continua ad aumentare, in particolare fra i bambini, sottolinea l'organizzazione. Secondo sue stime, sono 615'000 le persone toccate e altre 600'000 vivono in condizioni precarie.
Nella sua presa di posizione, Caritas formula anche raccomandazioni per allestire una politica di lotta efficace. La Confederazione, assieme ai comuni e al mondo economico, deve fissare un obiettivo vincolante per ridurre di metà la povertà in Svizzera.
Anche il minimo vitale deve essere garantito da una legge quadro federale ed è necessario introdurre prestazioni complementari per famiglie in tutto il paese, come hanno fatto con successo alcuni cantoni.
ATS/MarGù