Tra l'inizio della pianificazione di un impianto eolico, solare o idroelettrico e la sua realizzazione possono passare anche 20 anni. Troppi, secondo il Consiglio federale, che nella sua seduta di mercoledì ha deciso di abbreviare le procedure. L'obiettivo è un rapido incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il messaggio indirizzato al Parlamento si inserisce nel solco dell'accelerazione che il Parlamento ha già imposto nello sfruttamento del vento. Per parchi eolici e impianti solari di importanza nazionale saranno i Cantoni e non i Comuni a rilasciare tutte le autorizzazioni di costruzione, ampliamento e rinnovamento. Il processo non sarà così suddiviso in più tappe, ognuna oggetto di un possibile ricorso. Per questa fase si fissa un tetto massimo di 180 giorni.
I Cantoni saranno pure incaricati di delimitare nei rispettivi piani direttori i territori adeguati per questi impianti, tenendo conto della protezione del paesaggio. Anche il processo di pianificazione relativo al potenziamento della rete elettrica sarà abbreviato.
Saranno infine abbreviate pure le vie di ricorso. A livello cantonale ne rimarrà una sola, al tribunale di ultima istanza che avrà 180 giorni per esprimersi. Potranno rivolgervisi solo gli enti pubblici interessati e le organizzazioni ambientaliste attive in tutta la Svizzera, come WWF, Pro Natura e Fondazione per la tutela del paesaggio. Quelle unicamente locali saranno escluse.
Notiziario 22.00 del 18.06.23: Solare sui nuovi edifici
RSI Info 18.06.2023, 22:32
Contenuto audio