L'azione del Ministero pubblico della Confederazione per l'anno 2017 s'è focalizzata sulla lotta alla criminalità economica e al terrorismo di matrice islamica.
Come si precisa nel rapporto pubblicato venerdì, si tratta d'impegni che richiedono risorse abbondanti, tanto più se si considera che i procedimenti penali si fanno sempre più complessi, non da ultimo per via delle frequenti implicazioni internazionali.
Duecentotrentasette sono state le inchieste avviate, a fronte delle 190 dell'anno precedente, e 21 (14) gli atti d'accusa trasmessi al Tribunale penale federale. tre dei quali con rito abbreviato (idem); 788 (1'094) sono stati i decreti d'accusa emessi. A fine anno, le inchieste penali pendenti erano 478, con un aumento dell'8%.
ATS/dg
'Ndrangheta presente in Svizzera
Le indagini internazionali, ha spiegato venerdì l'MPC, hanno permesso di accertare l'esistenza di una base elvetica della ’ndrangheta, organizzazione mafiosa calabrese. In particolare, è stato possibile determinare che la cellula di Frauenfeld faceva capo alla locale di Fabrizia, dal nome del comune situato nella provincia calabrese di Vibo Valentia. Si conferma così l'esportazione del modello ’ndranghetistico in altre nazioni.
L'allarme terrorismo non cala
Il Ministero pubblico della Confederazione ha avviato, l'anno scorso, 17 nuovi procedimenti riguardanti minacce terroristiche e ha dato corso a otto domande d'assistenza giudiziaria. L'allarme non cala, nonostante la sconfitta dello Stato islamico sui campi di battaglia, si osserva nel rapporto pubblicato venerdì. Le inchieste sono state caratterizzate da un marcato aspetto internazionale e dal coinvolgimento di numerose persone gravitanti nell'orbita del fondamentalismo siro-iracheno; due sono ritenute combattenti di ritorno. Si cita anche l'atto d'accusa nei confronti di tre membri del Consiglio centrale islamico svizzero.
2017 impegnativo per la Procura federale
Telegiornale 20.04.2018, 22:00