I casi di encefalite causati da punture di zecche sono notevolmente aumentati, 41 in più rispetto allo stesso periodo del 2017, come annunciato dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Già 150 persone, dall’inizio dell’anno, sono state infettate dal virus, 73 delle quali solamente in giugno.
La malattia è difficile da riconoscere e molto spesso non provoca dolori o disturbi. Se insorge, però, i sintomi iniziali sono molto simili a quelli dell’influenza; in seguito possono manifestarsi disturbi neurologici, quali cefalee, fotofobia, vertigini e difficoltà di concentrazione e di deambulazione.
Nonostante sia letale solo nell’1% dei casi, provoca un’infiammazione del sistema nervoso centrale contenuto nella scatola cranica e non esiste un trattamento per curarla. Per questo si raccomanda la vaccinazione ai residenti nelle regioni a rischio.
Nel periodo in esame, sono stati constatati anche più episodi di borreliosi dovuta a batteri sempre trasmessi da questi acaridi: già 6'900 quando solitamente sono tra i 6'000 e i 12'000 in dodici mesi. Trattata con antibiotici, può causare danni permanenti se non riconosciuta con prontezza.
ATS/MarGù