Occorre proteggere i giovani dal fumo, ma l'iniziativa "Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco" si spinge troppo lontano. È questa in sintesi la posizione del Consiglio nazionale, che oggi, mercoledì, ha bocciato con 96 voti a 84 e 7 astensioni il testo depositato nel 2019 da organizzazioni giovanili e per la tutela della salute. Il plenum ha seguito il Governo, preferendo intervenire nel disegno di legge attualmente al vaglio del Parlamento.
L'iniziativa - sottoscritta da 109'969 persone - è stata sostenuta da PS, Verdi e Verdi liberali, e da qualche deputato degli altri schieramenti, mentre Alleanza del Centro, PLR e UDC l'hanno respinta. Essa chiede di vietare ogni forma di pubblicità del tabacco che raggiunge bambini e giovani, sulla stampa, Internet, sui manifesti, nei cinema e nei punti vendita. Sarebbe vietata anche la sponsorizzazione di eventi e le sigarette elettroniche sarebbero regolamentate come quelle tradizionali. Rimarrebbe possibile la pubblicità rivolta unicamente agli adulti.
Il consigliere federale Alain Berset ha riconosciuto la necessità di agire a livello di protezione dei giovani dal tabacco e ricordato l'alto numero di vittime e i costi sanitari elevatissimi. "In questo contesto la Svizzera è in ritardo", ha ammesso. Però l'iniziativa non nasce dal nulla: attualmente al vaglio del Parlamento c'è il disegno di legge sui prodotti del tabacco (LPTab), ha ricordato, aggiungendo che è preferibile introdurre nuove restrizioni in questo quadro, e raccomandando la bocciatura.
La LPTab dovrebbe consentire alla Svizzera di sottoscrivere una convenzione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Essa prevede un divieto di consegna ai minorenni su scala nazionale. Uno dei punti più controversi è la pubblicità e la promozione delle sigarette, attualmente vietata solo in radio e alla televisione. I "senatori" hanno per ora deciso di estenderlo ai giornali e ai siti web visitati dai minori.
Il Nazionale ha invece optato per una formulazione meno restrittiva, con un divieto solo sui media destinati ai minori di 18 anni, ma non sugli altri. Inoltre, la pubblicità sarebbe in gran parte vietata nei cinema e negli spazi pubblici, così come sui manifesti visibili su suolo pubblico.