In Alto-Vallese sono state ricordate sabato le 88 vittime della tragedia di Mattmark (avvenuta di 59 anni fa, nella Valle di Saas-Fee) mentre era in corso la costruzione di una diga idroelettrica. Decine di operai vennero travolti da una valanga di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio, staccatasi da un ghiacciaio alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965. Morirono 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
La catastrofe è stata commemorata anche dall’Italia, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha fatto pervenire una corona di alloro che è stata deposta sabato dall’ambasciatore d’Italia in Svizzera Gian Lorenzo Cornado nel corso di una cerimonia religiosa svoltasi sul luogo della sciagura.
La distruzione della valanga sul cantiere
In un messaggio che è stato letto dall’ambasciatore il ministro Tajani ha espresso la sua sentita vicinanza ai superstiti e ai familiari delle vittime e reso omaggio ai connazionali italiani caduti sul lavoro, che sono stati “protagonisti, loro malgrado, di una delle pagine più dolorose della storia della nostra emigrazione”.
Il ministro ha ricordato anche i milioni di cittadini italiani che sono emigrati in Svizzera nel secolo scorso per dare un futuro migliore alle loro famiglie. Con grandi sacrifici ed ammirevole tenacia - si sottolinea - hanno fatto della comunità italiana una delle più laboriose, integrate ed affermate del Paese, una comunità che, con il suo lavoro, ha dato un determinante contributo alla crescita della Svizzera e con le sue rimesse a quella dell’Italia.
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Notiziario 31.08.2024, 15:00
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