Una firma che toglie un peso sulle relazioni di buon vicinato con l'Italia. Così il presidente del consiglio di Stato Norman Gobbi ha definito quella apposta oggi sul nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri. Un sentimento condiviso dal consigliere federale Ignazio Cassis, secondo il quale l'intesa apre un nuovo capitolo nelle relazioni tra i due Paesi.
La strada iniziata cinque anni fa non è però ancora finita per l'accordo, che deve ancora essere ratificato dal Parlamento svizzero, che affronterà il tema entro la fine del 2021, e da quello italiano. L'entrata in vigore è previsa per il 2023, se la procedura non incontrerà problemi sui due lati della frontiera.
Christian Vitta sull'impatto del nuovo accordo sui frontalieri
RSI 23.12.2020, 19:05
Una volta entrato in vigore ci sarà una nuova imposizione per i frontalieri che cominceranno a lavorare in Svizzera. In un primo tempo non ci sarà differenza per le casse cantonali, ha spiegato il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia Christian Vitta. Una volta entrato a regime il nuovo sistema porterà però diverse decine di milioni di franchi, anche se il totale dipenderà dall'evoluzione del numero di frontalieri.
Il prossimo tema sul tavolo delle trattative sarà l'accesso transfrontaliero al mercato italiano per servizi finanziari. Un argomento importante per la piazza finanziaria ticinese, sul quale però resta ancora molto lavoro da fare, ha sottolineato Cassis, e che sarà discusso già a partire da gennaio, ha assicurato Daniela Stoffel, segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, che a Roma ha firmato l'accordo con una penna realizzata con una quercia secolare ticinese, consegnata a Ueli Maurer nella sua visita di ottobre.
Accordo sui frontalieri siglato
Il Quotidiano 23.12.2020, 20:00
Ignazio Cassis ospite del Telegiornale
Telegiornale 23.12.2020, 21:00