Svizzera

Reti islamiste nel mirino

I servizi segreti svizzeri indagano sulle attività di presunti appartenenti a gruppi di matrice terroristica sostenuti dal Qatar

  • 6 gennaio 2018, 14:02
  • 23 novembre, 03:02
La sede del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport dove si trova anche il SIC

La sede del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport dove si trova anche il SIC

  • Keystone

Presunte reti islamiche di matrice terroristica sostenute dal Qatar attive sul territorio elvetico sono finite nel mirino di un’inchiesta degli agenti del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

Ad interessare i servizi segreti, rivela Le Temps, sono soprattutto: il cofondatore di un'organizzazione non governativa a Ginevra e il presidente del consiglio internazionale islamico a Berna. Entrambi figurano sulla lista dei presunti sostenitori del terrorismo che l'Arabia Saudita -insieme ai suoi alleati- ha consegnato quest'estate al Qatar, paese con il quale è in conflitto e che accusa di fornire sostegno alle organizzazioni islamiche, quali i Fratelli musulmani.

Il SIC non si esprime al riguardo, ma stando al quotidiano, gli agenti elvetici (grazie a un informatore saudita) sarebbero entrati in possesso anche di una cinquantina di nomi di libici esiliati in Svizzera. Alcuni di loro, ritenuti jihadisti dalla Libia, sarebbero sempre attivi e in contatto con gruppi vicini a al-Qaida. Scopo dei servizi informativi sarebbe quello di identificare le persone che usano la Confederazione per i loro incontri e per le loro attività.

Tra i cantoni citati figura anche il Ticino. Secondo le Temps. fino al 2001 avrebbe fornito una base discreta ai Fratelli musulmani, e qualche traccia esisterebbe ancora a Lugano presso una società che commercia gas e petrolio.

Diem/RG

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