Un rimborso di 50 franchi per famiglia e collettività. È quanto propone il Consiglio federale, in un'apposita legge inviata mercoledì in consultazione fino al 5 agosto, quale rimborso per l'IVA prelevata illegalmente sul canone radiotelevisivo dal 2010 al 2015 (165 milioni). Se il Parlamento sarà d'accordo con questa soluzione, definita "semplice ed efficiente", i primi pagamenti avverranno nel 2021.
L'accredito verrà effettuato su una fattura dell'organo di riscossione Serafe, indica una nota odierna dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM). Tale soluzione non vale per le aziende, che però potranno rivalersi singolarmente.
La restituzione dell'IVA si basa su due decisioni di principio del Tribunale federale, stando alle quali sul canone di ricezione non può essere prelevata questa tassa e i proventi devono quindi essere restituiti per il periodo 2010-2015. Nel complesso, tra il 2010 e il 2015 la Confederazione aveva prelevato circa cinque milioni di franchi di IVA sul canone di ricezione versato dalle imprese.
Col rimborso forfettario, il Consiglio federale si dice convinto di aver optato per una soluzione semplice ed efficiente, e che minimizza i costi: le economie domestiche non devono attivarsi e non occorrono dispendiosi chiarimenti dei singoli casi. Nel frattempo, infatti, sono state presentate circa 30'000 richieste di rimborso.
Aziende, no rimborso forfettario
Per quanto riguarda le aziende, secondo l'Esecutivo un rimborso forfettario non sarebbe indicato: la maggior parte delle società ha infatti potuto dedurre l'imposta precedente e non ha subìto perdite economiche. Le altre imprese potranno ancora far valere singolarmente le proprie pretese nei confronti dell'UFCOM.
Canone radiotelevisivo, rimborso dell'IVA
Telegiornale 17.04.2019, 14:30