Canone, IVA da rimborsare

Il Tribunale federale ha imposto all’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) di rimborsare l’IVA pagata in eccesso sul canone di ricezione radiotelevisivo per il periodo dal 2010 al 2015. La notizia è stata comunicata oggi, mercoledì, dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori.

Il rimborso – di cui dovrebbero godere 3,5 milioni di economie domestiche – avverrà in modo forfettario: l’ammontare del risarcimento dovrebbe essere compreso fra i 50 e i 70 franchi e sarà effettuato tramite una compensazione sul canone radiotelevisivo, si legge in un comunicato.

La decisione dell’Alta corte, risalente al 2 novembre, è stata emanata sulla scorta del ricorso di quattro consumatori membri dell’Alleanza dei consumatori (ACSI, FRC e SKS). Già il TAF, il Tribunale amministrativo federale, diede ragione nel marzo del 2017 ai querelanti, ma l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) interpose ricorso contro la sentenza.

Il comunicato stampa dell'Alleanza delle organizzazioni dei consumatori

I giudici di Mon Repos hanno così accolto parzialmente il ricorso dell'UFCOM, giudicando prescritte le pretese di risarcimento dell'IVA antecedenti il 2010. A seguito della sentenza, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) propone quindi che la Confederazione restituisca l'imposta sul valore aggiunto a tutte le economie domestiche. Il DATEC indica in un comunicato che sta attualmente elaborando le basi legali per un rimborso forfettario sotto forma di un accredito a tutte le economie domestiche, senza che queste ultime debbano avanzarne richiesta. L'importo delle restituzione, secondo il dipartimento, sarà di 50 franchi ma, come detto, i rappresentanti dei consumatori puntano ad ottenere un rimborso maggiore.