L'imposta sul valore aggiunto pagata indebitamente sul canone radio-televisivo va restituita con effetto retroattivo di cinque anni, come ha ribadito martedì il Consiglio nazionale, che sulla questione s'è già espresso in passato, condividendo la tesi espressa nella mozione presentata dalla sua commissione delle telecomunicazioni.
Toccherà ora alla Camera dei cantoni pronunciarsi.
Il non assoggettamento era stato deciso nel 2015 dal Tribunale federale. Quello amministrativo aveva poi stabilito un obbligo di rimborso del 2,5%. Dal 2011, quando la voce è stata separata, la Billag, la società che si occupa della riscossione, ha incassato 30 milioni di franchi provenienti dall'IVA.
ATS/dg
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